GIOVANNI SCOLARO

(22/3/1963 - 16/2/1993)


Note biografiche a cura degli amici, a un anno dalla scomparsa: "Chi lo ha conosciuto da adulto non puo' non ricordarlo come una persona estremamente dinamica, tenace, sempre coinvolto in mille iniziative ed attratto sempre da nuove esperienze.

Con Giovanni ciascuno di noi ha vissuto momenti intensi, quelli di cui resta traccia nella memoria e per questo probabilmente ci manca di piu' di quello che noi stessi ci aspettavamo.

E' stata una persona che, pur affrontando la vita con serieta', sapeva anche essere gioviale e spensierato. Ma cio' per cui tutti lo abbiamo apprezzato di piu' e' perche' si e' sempre dimostrato un amico "accorto" e sensibile.. peccato che forse non abbiamo sempre saputo dirglielo come meritava.

Giovanni Scolaro nasce a Verona il 22 marzo 1963, e la sua infanzia e' vissuta serenamente nell'ambito familiare dedicando alla scuola tutte le sue energie. Frequenta la Scuola elementare "Virgo Carmeli" nel suo quartiere e qui iniziano i suoi primi contatti con i coetanei. Si iscrive alle scuole medie presso l'Istituto Don Bosco, dove prosegue e frequenta il Liceo Scientifico.

Per Giovanni lo studio riveste una grossa importanza ed i risultati sono eccellenti.

Durante le scuole superiori comincia a frequentare il gruppo adolescenti della sua comunita' ed inizia a dedicare del tempo anche alle attivita' caritative.

In questi anni Giovanni si trasforma e rivolge la sua attenzione all'esterno pur mantenendo sempre, a differenza dei suoi coetanei, una grande responsabilita' nell'impegno allo studio.

L'impressione che dava di se' era quella di una persona che "sapeva quello che voleva".

Gli abitanti delle Golosine (il quartiere di Verona dove viveva) ricordano senz'altro il modo di dimostrare la sua allegria: "le sue fragorose risate e il suo continuo fischiettio nelle lunghe passeggiate con il fedele cane Teo".

Le sue passioni cominciano a delinearsi: la bicicletta da corsa, le passeggiate e le arrampicate in montagna, lo sci da fondo.

Cresce in lui sempre di piu' il desiderio di approfondire, pone a se' e agli altri domande che ci sembrano "troppo grandi".

Fra le matricole di Medicina nessuno ha le idee chiare come lui. Ad esempio, una delle sue prime preoccupazioni è la possibilita' di uno sbocco lavorativo, nonostante avesse davanti a se' sei anni di studio.

All'Universita' nella Facolta' di Medicina di Verona, sente subito l'esigenza di mettersi a servizio degli studenti, e li rappresentò ufficialmente diventando un punto di riferimento per molti.

Riesce nel frattempo ad aiutare la madre che gestisce un'attivita' commerciale al mercato ortofrutticolo alzandosi ogni giorno all'alba, riuscendo poi ad arrivare puntuale alle lezioni universitarie. "Le sue donne", cosi ama chiamare la nonna, la zia e sua madre, gli sono sempre presenti nel pensiero e nell'affetto.

La Comunita' parrocchiale lo vede sempre attivo nell'animazione degli adolescenti, nell'animare il gruppo caritativo dei giovani e nella presenza costante alla S. Messa.

Frequenta per alcuni anni il movimento dei Focolari attraverso i gruppi "Gen". Importanti saranno per lui diversi momenti vissuti alle "Mariapoli".

Entra a far parte attivamente del gruppo Alpinistico "Giovane Montagna" frequentando sia le attivita' estive (alpinismo) che quelle invernali (sci da fondo) non trascurando, pero', l'attivita' sociale in sede.

Una passione particolare lo porta a cantare nel coro della "Giovane Montagna".

La Montagna e' il suo grande rifugio; il luogo dove rintempra il suo spirito e da dove ritorna con la "nota carica", la voglia di cimentarsi fino in fondo nella vita.

Durante gli anni dell'Universita' incontra il movimento di "Comunione e Liberazione". E' un incontro decisivo. Da persona aperta quale e', ci prova, osserva incuriosito, poi l'esperienza lo affascina tanto da diventare quella sulla quale costruire la sua vita. E cosi accoglie l'invito a recarsi in Polonia al Pellegrinaggio di Czestochowa. Ritorna stanco ma entusiasta.

Collabora alla felice affermazione dell'Orao, un'agenzia specializzata nella rassegna stampa, un'opera creata come scommessa per offrire nuove opportunita' di lavoro.

Si fa promotore insieme a un gruppo di amici di portare l'insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa nella parrocchia, nel quartiere, nelle "bieche" segreterie di partito, invitando le coscienze a riflettere sul valore dell'impegno cristiano. Ma Giovanni e' un uomo concreto, vuole che alle parole seguano i fatti. Per questo riprende l'attivita' di animatore e si impegna perche' possa nascere un Centro Culturale nel quartiere veronese di S. Lucia (attiguo al suo).

Una volta raggiunta la Laurea in Medicina inizia la sua attivita' di medico.

Anche in questa scelta Giovanni si distingue. Il suo studio, infatti, continua, con l'umilta' di colui che ha ancora molto da apprendere e da scoprire.

Dopo un'esperienza nella ricerca di base all'Universita', inizia un'intensa attivita' nel campo della medicina del lavoro come professionista associato allo studio SMAL (Servizi Medicina Ambiente e Lavoro).

Non gli basta, pero',la Specializzazione: vuole conoscere le prospettive cliniche di diversi approcci terapeutici e fonda, insieme ad altri amici, l'"Associazione Alexis Carrel per la Medicina Integrata" (oggi "Associazione Giovanni Scolaro per la Medicina Integrata" che fa capo al prof. Paolo Bellavite dell'Universita' di Verona).

Lavora come medico di guardia notturna alla Clinica Chierego Perbellini, collabora come sostituto presso alcuni ambulatori medici di amici, studia e.... non si ferma.

E' un periodo per lui felice, nella vita professionale e nella vita affettiva. Ha una bella relazione e progetti di metter su famiglia, sognando di poter avere "almeno sette figli"...

E' una bellissima sera, il 16 febbraio 1993, e Giovanni sta rientrando da una sua visita presso una fabbrica quando accade, imponderabile, l'incidente che pone fine alla sua vita terrena, e gli apre le porte all'incontro con Dio che il suo cuore ha sempre cercato.